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domenica 1 giugno 2008

Calo di efficienza in primavera


Trovo questo articolo di Pizzolato molto interessante e lo propongo:
Un aspetto che manca alla gran parte dei corridori amatori è la disciplina.
Mi spiego meglio: per il piacere di correre molti podisti non rispettano delle regole che sono alla base della fisiologia, e considerano invece il corpo umano alla stregua di un mezzo meccanico. Per farlo funzionare è sufficiente che ci sia la benzina, poi si preme sul pulsante dell’accensione, e via fino a quando si può. La macchina continuerà ad essere efficiente fintanto che c’è energia.
Per il corpo umano le cose non stanno proprio in questo modo: al di là dell’energia praticamente presente nei depositi e necessaria per produrre movimento, per un migliore rendimento è necessario considerare altri elementi. Tra questi gli ormoni, sostanze che regolano ed ottimizzano l’efficienza di organi ed apparati. Ci sono fasi nelle quali la sollecitazione ormonale è ottimale, ed il corpo funziona a perfezione, ma non sempre lo stimolo degli ormoni determina nell’organismo una risposta positiva. Come sempre, il troppo di tutto è appunto … troppo.
In questo periodo dell’anno (fine maggio), nei contatti che quotidianamente ho con i podisti riscontro la preoccupazione di avvertire un calo di rendimento. Mi sorprende verificare che un podista non sia in grado di capire che l’organismo ha una perdita di efficienza.
Un corridore di alto livello è consapevole che la forma non è un aspetto tecnico e fisiologico che si può mantenere a lungo, mentre il podista amatore non solo ignora la situazione, ma reagisce anche in maniera negativa, quasi di sorpresa a pensare che il corpo possa non assecondare la voglia di correre tanto, di gareggiare molto spesso.
Non si può essere sorpresi se cala la forma fisica in questo periodo della stagione: dopo probabilmente una (ma per tanti anche di più di una) maratona primaverile, alcune corse di mezza maratona (e in una stagione non se ne dovrebbero correre più di 4), e delle gare su distanze più corte, il rendimento cala. E per fortuna che ciò avviene!
L’organismo si prende una fisiologica pausa per rigenerarsi da un eccesso di stimoli, determinati sia dagli allenamenti sia dalle competizioni. Solo in questo modo si può richiedere al proprio corpo la massima efficienza per l’autunno.
Condivido in pieno quanto riportato da Pizzolato e trovo inutile fare tutte le domeniche non competitive magari collinari in previsione di una maratona, è meglio fermarsi a riposare per riprendere con un maggior slancio magari con distanze più brevi, la mia riflessione è frutto di esperienza sulla mia pelle e non vuole essere una convinzione assoluta.
L'allenamento di oggi si è svolto attorno al lago di Sartirana 14km a ritmo lento, con il primo caldo.

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Intervista a Gebselassie

E come Baldini un'altro grandissimo dice addio alla maratona tradito dal ginocchio destro. Pensando alla mia partecipazione a New York 2008 fui tradito anch'io dalla bandelletta ileo tibiale!!!! " Gebrselassie rimarrai sempre nei nostri pensieri" grazie per la foto di Lisbona 2008"

Maratona di Venezia 2010

Che sia di buon auspicio per il 2011!!!!!

Gebrselassie

parliamo di podismo liberamente: Con la maratona sono in credito

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